La termografia aerofotografica da drone è una delle nuove metodologie che sarà testata e analizzata durante le fasi del dottorato di ricerca. Gli obiettivi del progetto sono duplici: testare le potenzialità di una nuova metodologia di indagine archeologica non invasiva e contemporaneamente individuare elementi che possano colmare gli empty spaces del paesaggio medievale per ricostruirne il continuum archeologico.
Già dagli anni '70 gli archeologi sono a conoscenza delle potenzialità delle immagini termiche ad infrarossi per l'individuazione di strutture non visibili in superficie, concentrazione di materiale, o elementi del paesaggio come strade, confini dei campi coltivati, paleoalvei ecc. Nonostante questo lungo periodo, l'eccessivo costo delle tecnologie impiegate ha limitato molto le possibilità di ricerca. Ora, una nuova fase di sviluppo sta emergendo graze all’esplosione del mercato dei droni (o aerei a pilotaggio remoto commerciali - APR). In particolare i recentissimi sviluppi dei droni commerciali con camere termiche integrate ha permesso sia di far diminuire i costi sia di velocizzare i tempi delle ricerche.
Il principio fisico alla base delle analisi delle immagini termiche è piuttosto semplice: i materiali che si trovano sopra e sotto la superficie di un terreno assorbono, emettono o riflettono i raggi infrarossi in modi differenti, in base alla propria composizione, densitĂ e contenuto di umiditĂ . Secondo tale principio una gran quantitĂ di elementi archeologici posso essere teoricamente individuati nelle immagini termiche (vedi fig.1).Â
 (Fig 1, da Casana et alii, 2017, pag 311)
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Oltre alla composizione interna del materiale, altri tre fattori sono fondamentali affinché gli elementi archeologici risaltino in un'immagine termica: ci deve essere un sufficiente contrasto tra le proprietà termiche delle evidenze e quelle del suolo circostante; il materiale non in superficie deve trovarsi ad una profondità tale da essere influenzato dal flusso di calore dovuto ai raggi solari; infine, l'immagine termica deve essere acquisita nei momenti in cui le differenze termiche sono maggiormente pronunciate (vedi fig.2).
(Fig 2, da Casana et alii, 2017, pag 311)
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Bibliografia essenziale:Â
Casana, J., Kantner, J., Wiewel, A., Cothren, J., 2014, Archaeological aerial thermography: a case study at the Chaco-era Blue J community, New Mexico. Journal of Archaeological Science, 45, 207--219. doi: 10.1016
Casana, J., Wiewel, A., Cool, A., Hill, A., Fisher, K., Laugier, E., 2017,. Archaeological Aerial Thermography in Theory and Practice. Advances, Archaeological Practice, 5(4), 310-327. doi:10.1017/aap.2017.23
Poirier N., Calastrenc C., Hautefeuille F., 2013, Low Altitude Thermal Survey by Means of an Automated Unmanned Aerial Vehicle for the Detection of Archaeological Buried Structures, International Journal of Archaeological Prospection, DOI: 10.1002/arp.1454
Poirier, N., Calastrenc, C., 2014, L'Utilisation des micro-drones pour la prospection archéologique à basse altitude. Colloque Scientifique Francophone Drones Et Moyens Légers Aéroportés d’Observation.
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